Optin Page, Landing Page, Page Builder: Cosa Sono?

È un dato di fatto ormai che ogni singola parola che si riferisce al business – online e non – sia in inglese, ma vogliamo comprendere dettagliatamente la differenza sostanziale tra:

  • Landing page
  • Opt-in page
  • Squeeze page
  • Page builder
  • Funnel e webinar funnel 
  • Video sales letter

Iniziamo quindi con le distinzioni.

Landing page, cosa è davvero

Letteralmente la landing page è una pagina di atterraggio.

Con questa definizione in realtà si può comprendere ben poco su ciò che fa questo tipo di pagina e di cosa si occupa in una determinata strategia di marketing.

Deve essere utilizzata in combinazione con altri metodi e funzioni, ma di base si tratta di una pagina creata appositamente per convertire i visitatori in contatti, potenziali clienti, leads.

Il punto è offrire qualcosa di molto convincente che porti il potenziale acquirente a comportarsi in un certo modo, ossia lasciare la propria informazione per essere successivamente contattato.

Viene da sé comprendere che se una persona è propensa a compiere una determinata azione (fare un click, seguire un video, compilare un form) deve certamente essere attratta dalla landing page e da quanto letto (o visto).

Ripetiamo perché è importante.

La landing page ha la funzionalità importante di convertire gli utenti in clienti.

Come? Se un visualizzatore si dimostra interessato ad un determinato contenuto, vorrà saperne di più e cliccare quindi sulla call to action – chiamata all’azione – appositamente sistemata proprio per questo scopo.

Dopodiché, per avere quanto richiesto, verrà invitato a inserire i suoi dati per poter proseguire con la lettura di un materiale privato o il download di un pdf, un ebook o un video.

Al termine di queste operazioni, verrà ulteriormente indirizzato a una pagina di ringraziamento, e senza neanche accorgersene, sarà trasformato in un contatto che potrebbe regalare molto. Ecco fatto.

Opt-in page e squeeze page: trova le differenze

Abbiamo capito cos’è una landing page, ma una landing page può assumere diverse funzioni, vediamole, ed in base ad esse avere un nome apposito. Vediamole insieme.

L’opt-in page è una pagina all’interno della quale l’utente si ritrova a poter accedere ad un contenuto gratuito di valore ed utile a risolvere un problema (lead magnet).

Un regalo utile, ricercato e che possa aiutarlo realmente a ottenere quello che viole e non solo, ma a continuare a rivolgersi a noi avendo fiducia che qualsiasi cosa gli si dica o si faccia sia buona e reale.

Uno sconto, una promozione, un video, un podcast o un pdf, va bene tutto purché sia di valore e gratuito.

Può sembrare la stessa cosa rispetto alla landing page, ma non è così, in realtà collaborano assieme e sono presenti entrambe.

Mentre l’opt-in page o squeeze page – si, sono la stessa cosa! – Permettiamo ai nostri potenziali clienti di conoscerci mediante un materiale gratuito (per esempio un buono sconto) di usufruire di tale omaggio e creare un rapporto di fidelizzazione che lo porterà a tornare sulla nostra piattaforma e di lasciare il suo indirizzo email per essere ricontattato, perché soddisfatto del trattamento.

Page Builder, sveliamo il mistero

In questo caso non abbiamo una pagina fisica vera e propria, ma software che ci permettono di costruirne una.  I page builder sono dei sistemi che aiutano a costruire ed implementare le pagine e permettono di realizzarle in maniera molto semplice e veloce grazie a un layout alla portata di tutti.

Questo consente di costruire una serie di pagine personalizzate avendone immediatamente un riscontro evidente.

Sono dei veri e propri plug-in talvolta – come quelli presenti su WordPress – che ci consentono di costruire un template che di per sé sarebbe anche complesso e lungo, in poco tempo.

In qualche click puoi spostare, decidere, trascinare blocchi a piacimento fino all’ottenimento di quello che si ha in mente.

Funnel o webinar funnel?

Prima di addentrarci nello specifico, cerchiamo di avere ben chiaro in mente il concetto di Funnel.

Quest’ultimo – che letteralmente significa “imbuto” – riguarda una serie di attività di marketing che veicolano il potenziale cliente a intraprendere azioni che lo portano, infine, a essere convertito in cliente.

L’utente che non sa minimamente chi tu sia, effettua una ricerca.

Trova quindi il tuo materiale mediante risultato organico o a pagamento e decide di cliccarci sopra perché in linea con le sue esigenze.

La persona in questione riceve un invito a scaricare il documento gratuito che, guarda caso, rispecchia proprio ciò che era interessato a trovare.

Compiuta questa azione e avendo lasciato il suo indirizzo e-mail, ha fornito contemporaneamente il consenso per poterlo contattare – ovviamente non in maniera ossessiva compulsiva – una serie di comunicazioni caratterizzate da contenuti che richiamano ulteriormente la sua attenzione e che lo spingono a procedere con l’acquisto o a ricontattarti.

Da questo momento oltre ad essere diventato un contatto, è anche mutato in cliente fidelizzato.

Questo percorso prende il nome di funnel.

Cosa hai notato?

Che si tratta di un tragitto abbastanza lungo che richiede pazienza e, soprattutto, tempo.

A volte potrebbe non essere un buon sistema per un semplice motivo: tu quel tempo non ce l’hai, hai fretta e bisogno di emergere il prima possibile.

Ecco che allora viene in soccorso il fratello maggiore: il webinar funnel.

La funzione in realtà è sempre la stessa, se non che l’obiettivo di codesta soluzione è quello di invitare il potenziale cliente –sempre profilato – ad assistere a una vera e propria presentazione online, tipicamente della durata di circa un’ora/un’ora e mezza che punterà a spiegare la mission aziendale, i prodotti o i servizi e convertirlo successivamente (anche subito dopo nel migliore dei casi) in cliente.

Talvolta accade durante il webinar stesso, a volte, invece, nei giorni successivi anche grazie a messaggi follow up.

In definitiva questo è il suo percorso:

  • Individua il pubblico interessato;
  • Lo invita a partecipare alla presentazione convincendolo dell’importanza di vedere le informazioni in essa contenute;
  • All’interno della stessa presentazione oltre a raccontarsi, l’azienda lo invita a svolgere una qualche azione, come quella di acquisto o di contatto.

Ecco chiariti i principali compiti “dell’imbuto” (funnel) nel mondo del marketing digitale.

Sales page e Video Sales Letter, sono la stessa cosa?

A differenza delle pagine precedentemente citate, una sales page è una sezione dedicata al solo scopo di vendere un prodotto o un servizio.

Quindi non è ideata per soddisfare la curiosità dell’utente, né per fidelizzarlo.

Le altre tipologia di landing page erano brevi, immediate e specifiche, questa invece ha la possibilità di poter avere dalla sua parte la lunghezza del contenuto.

Anzi, è una caratteristica che deve certamente possedere perché ha il compito, non solo di portare la persona a comprare, ma anche di informarla per assicurargli la totale trasparenza e un servizio impeccabile.

Anche se simile nel nome, la video sales letter rappresenta invece un vero e proprio mezzo di vendita che, ha il medesimo scopo della pagina: vendere.

La differenza? In questo secondo caso vengono usati i video.

Somiglia un po’ al concetto di webinar funnel, ma qui la finalità è diretta esclusivamente alla vendita.

Le video sales letters nel tempo sono risultate davvero fondamentali in quanto:

  • capaci di trasmettere un messaggio in maniera incisiva, efficace e immediata;
  • Usa l’impatto visivo per promuovere, ed è dimostrato quanto questo sia più coinvolgente, non solo visivamente ma anche sentimentalmente;
  • Sono in grado di costruire delle relazioni forti e duraturi con i potenziali clienti.

Sperando di averti aiutato a chiarire i concetti, ci teniamo a precisare che, benché vengano spiegati separatamente inevitabilmente, siano tutti mezzi che possono – e talvolta devono – essere assemblati per poter avere un piano di marketing digitale efficace.

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